Quando si tratta di problemi debitori e crediti in sospeso, il pignoramento immobiliare è una misura estrema che può essere intrapresa dai creditori per recuperare i propri crediti. Questo processo coinvolge la confisca di proprietà immobiliari da parte del creditore o, in alcuni casi, persino da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questo articolo, esploreremo i passaggi fondamentali del pignoramento immobiliare, i criteri per l’attuazione da parte dei creditori e dell’Agenzia delle Entrate, e cosa fare se ti trovi nella situazione di dover affrontare un pignoramento immobiliare.
I Passaggi per il Pignoramento Immobiliare
Il pignoramento immobiliare è un processo regolamentato che richiede diversi passaggi legali prima che possa essere effettuato. Ecco una panoramica dei principali passaggi coinvolti:
Messa in Mora: Prima di procedere al pignoramento, il creditore deve dimostrare che il debitore è inadempiente nel pagamento dei debiti. Questo può avvenire attraverso solleciti scritti o notifiche ufficiali che mettono il debitore a conoscenza della situazione.
Ricorso al Tribunale: Il creditore deve presentare un ricorso presso il tribunale competente per ottenere un decreto ingiuntivo. Questo decreto è una sentenza legale che autorizza il pignoramento dei beni dell’indebitato.
Valutazione dell’Immobile: Dopo aver ottenuto il decreto ingiuntivo, e non aver ricevuto nessun contatto dal debitore, il creditore può procedere con la richiesto al tribunale dell’emmissione di un atto di precetto (rendere cliccabile riportando al testo blog dove si spiega l’atto di precetto) con il quale darà una scadenza perentoria prima di procedere all’esecuzione forzata dei beni.
Trascorso il tempo legale per pagare, solitamente 10 giorni, il creditore potrà procedere chiedendo l’esecuzione forzata dei beni immobili e notificando un atto di pignoramento immobiliare.
Dal momento che riceviamo un atto di pignoramento immobiliare, diventiamo solo custodi del bene ma i diritti derivanti dall’immobile sono di proprietà del tribunale di competenza, per esempio se l’immobile è in locazione, l’affittuario sarà tenuto a pagare le mensilità al tribunale e non più a noi che siamo proprietari dell’immobile.
In tempi abbastanza rapidi, il giudice incaricherà vari professionisti che si occuperanno della custodia del bene, del disbrigo delle pratiche per la vendita in asta pubblica, dello sfratto degli occupanti nel caso non abbiano titolo o siano gli stessi esecutati e della pubblicità per la vendita nei siti convenzionati con il tribunale.
Una volta conclusa tutta l’attività dei professionisti, tra i quali il custode giudiziario, il CTU e il delegato alla vendita sarà programmata la data di asta.
Asta Pubblica: Una volta valutato l’immobile, viene fissata un’asta pubblica. L’asta offre l’opportunità per terze parti di fare offerte sull’immobile. In caso di mancata vendita all’asta, il creditore può procedere a diventare il proprietario dell’immobile o chiedere una successiva asta.
Ad ogni asta eseguita, il valore del bene viene ridotto del 25% fino al momento di aggiudicazione.
Quando un Creditore Può Pignorare
Un creditore può avviare il processo di pignoramento immobiliare quando il debitore non riesce a rispettare gli accordi di pagamento dei debiti. Prima di giungere al pignoramento, tuttavia, devono essere seguiti i passaggi legali appropriati, incluso l’ottenimento di un decreto ingiuntivo dal tribunale. Il pignoramento è quindi l’ultima risorsa per il creditore quando le altre opzioni di recupero crediti sono state esaurite.
Non c’è un importo minimo legale per procedere con un pignoramento, solitamente il creditore decide di procedere o meno in base ad una valutazione di convenienza. L’iter per il pignoramento è una procedura costosa per il creditore e se non ritiene di poter soddisfare in parte il proprio credito con la vendita del bene o se il credito è talmente piccolo da rendere antieconomico l’avvio della procedura, il creditore può scegliere di utilizzare altri strumenti per recuperare il proprio credito, come il pignoramento presso terzi. (rendere cliccabile riportando al testo blog dove si spiega pignoramento presso terzi.)
Quando l’Agenzia delle Entrate Può Pignorare
L’Agenzia delle Entrate può pignorare un immobile quando il proprietario è inadempiente nel pagamento delle tasse, imposte o contributi dovuti allo Stato. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate può procedere al pignoramento senza la necessità di un decreto ingiuntivo, seguendo le procedure stabilite dalla legge e nel caso il debitore rientri in parametri specifici. Infatti, al contrario di un qualsiasi altro creditore, per l’agenzia delle Entrate ci sono dei limiti nel pignoramento degli immobili. Vediamo quali:
- Non può pignorare se il debito è inferiore ai 120’000,00 €
- Non può pignorare se l’immobile è una prima casa
- Può pignorare la prima casa qualora l’immobile sia accatastato come abitazione di lusso
- Può sempre iscrivere ipoteca anche se non prosegue con il pignoramento
Conclusioni
Il pignoramento immobiliare è un processo delicato che coinvolge il recupero dei crediti tramite la confisca di beni immobili. Sia i creditori che l’Agenzia delle Entrate devono rispettare procedure legali rigorose per eseguire il pignoramento. Se ti trovi in una situazione di possibile pignoramento immobiliare, è fondamentale cercare assistenza legale da parte di professionisti esperti nel campo della consulenza e assistenza legale per problemi debitori. In questo modo, potrai affrontare la situazione in modo informato e prendere le decisioni giuste per proteggere i tuoi interessi finanziari.
Anche in caso di pignoramento immobiliare è possibile opporsi o accede alle numerosi soluzioni per il sovraindebitamento, non è mai troppo tardi.